di Gigi Cavalli

A volte la realtà supera la fantasia e questa storia potrebbe tranquillamente essere la sceneggiatura di un film, magari di David Lynch.
Il protagonista di questa storia si chiama Alwin. Lui e la sua famiglia hanno acquistato un podere in Valtaro: un casale da ristrutturare con attorno dieci ettari di terreno. Una proprietà così era il suo sogno fin bambino, fin da quando il nonno lo sedeva sulle ginocchia per fargli “guidare” il trattore.

Alwin è olandese e vive a Hazerswoude-Dorp. La sua seconda casa è ora in Italia, a Borgotaro. Ma l’eccezionalità di questa storia non risiede in questo ma nell’idea che alcuni definirebbero creativa, altri folle di raggiungere l’Italia a bordo del suo trattore verde, un John Deere con rimorchio, appartenuto alla sua famiglia fin dagli anni ‘70.
Ben 1.570 sono i chilometri che separano i due luoghi. Un viaggio tanto lungo quanto sorprendente: una settimana, guidando mediamente 12 ore al giorno. Il tragitto si è sviluppato percorrendo ovviamente solo strade statali e provinciali e attraversando cinque nazioni: Olanda, Belgio Lussemburgo, Svizzera e Francia, tra cui quattro valichi alpini, spesso innevati in quanto scarsamente trafficati.

Come ogni storia da film che si rispetti, anche al nostro protagonista non sono mancate simpatiche disavventure. Tutto è filato liscio fino all’arrivo in Italia. Qui un posto di blocco della Polizia Stradale, accortisi della mancanza della targa, ha rallentato ma non fermato Alwin forte del fatto che “In Olanda i mezzi agricoli non sono soggetti a targa”. Gli agenti, confusi, dopo consulto col comando alla fine decidono di porre sotto sequestro il mezzo: “Adesso vada, le sapremo dire”. Così Alwin, il trattore e il rimorchio ripartono tranquilli per la destinazione finale: Borgotaro.
Da quell’avventura è passato un anno, dalla Polizia nessuna novità.
Come tutti i bei film il finale è a lieto fine: il sogno di Alwin è salvo e il John Deere continua a fare il suo lavoro: arare campi.